Fra le patologie più diffuse (e invalidanti) di sempre, spicca certamente la coxartrosi. In tale frangente, la magnetoterapia per l’anca ha assunto sempre più un ruolo decisivo nei protocolli medici, poiché un trattamento non invasivo e con trascurabili effetti collaterali.
Curare l’artrosi all’anca con la magnetoterapia è certamente la scelta prediletta dagli specialisti medici, anche perché grazie ai dispositivi portatili è possibile eseguire le sedute direttamente a casa propria, senza recarsi in un centro medico: un risparmio di tempo e costi notevole.
In questo approfondimento ci occuperemo, più nello specifico, di che cos’è la coxartrosi con un focus mirato circa i benefici che un trattamento di magnetoterapia all’anca apporta.
Usi della magnetoterapia all’anca: la coxartrosi
Sebbene vi siano più problematiche e patologie legate all’anca, qui ci focalizzeremo soprattutto sull’artrosi, chiamata anche coxartrosi.
Questa è una forma di osteoartrite che colpisce – appunto – l’articolazione dell’anca, chiamata coxo femorale.
In pratica, si ha un’infiammazione alla cartilagine che ricopre l’articolazione coxo femorale, spesso dovuta dal deterioramento della cartilagine stessa.
Può provocare dolore cronico, rigidità e limitazioni funzionali significative, tali da gravare sulla qualità della vita del paziente.
La magnetoterapia per l’artrosi all’anca si è dimostrata efficace nel gestire i sintomi associati a tale patologia, offrendo un’opzione terapeutica non farmacologica che mira a ridurre l’infiammazione, alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare.
Le cause
Non esiste una causa univoca per l’artrosi all’anca: più corretto sarebbe parlare di una serie di concause.
Solitamente, può avvenire per cause meccaniche, congenite o per una degenerazione cartilaginea. Tuttavia, si osservano anche altre potenziali cause come l’osteoporosi, l’artrite infiammatoria, la necrosi ischemica e gli eventuali traumi dovuti ad un’eccessiva sollecitazione dell’articolazione dell’anca.
Disturbi dell’artrosi all’anca
L’artrosi all’anca si manifesta in primis con il dolore, di varia entità a seconda della situazione del paziente.
Il dolore si avverte, in genere, all’altezza dell’inguine, della natica o della coscia (zona posteriore) e può proseguire anche fino al ginocchio.
In molti casi si assiste ad una progressiva rigidità muscolare e una perdita della mobilità della zona. Nelle situazioni più gravi, può esserci una deformità dell’articolazione, che può degenerare in zoppia.
Chiaramente, tutto ciò si traduce in una limitazione anche importante delle attività quotidiane, con una conseguente riduzione della qualità della vita.
Come viene diagnosticata
La coxartrosi viene diagnosticata mediante una visita medica da uno specialista, seguita da esami strumentali come la radiografia e la risonanza magnetica.
Protocollo medico
Oltre alla magnetoterapia per l’anca, che in genere è sempre consigliata, il protocollo medico prevede il ricorso ad una terapia farmacologica (antiinfiammatori e infiltrazioni di acido ialuronico) e, dove possibile, alla fisioterapia.
In linea di massima, parliamo sempre di terapie conservative, che quindi vanno a rallentare il processo di deterioramento della cartilagine.
In alcuni casi più gravi, viene considerato anche l’intervento chirurgico con un’eventuale applicazione di una protesi.
Magnetoterapia per l’artrosi all’anca: un trattamento non invasivo
Prima ancora di chiederci a cosa serve la magnetoterapia all’anca, è bene chiarire che si tratta di una – anzi forse dell’unica – opzione terapeutica non invasiva del caso, utile su molteplici fronti.
Il primo effetto benefico è sicuramente quello legato alla riduzione del dolore e dell’infiammazione, in quanto l’azione dei magneti va a stimolare la produzione di endorfine, antidolorifici naturali.
Altro beneficio importante è quello della rigenerazione tissutale e, di conseguenza, anche della cartilagine usurata.
Infatti, sebbene in teoria la cartilagine abbia delle proprietà autorigenerative, nella realtà, essendo un tessuto non vascolarizzato, non riesce ad avere lo stimolo adatto per farlo.
Tuttavia, considerato il fatto che attorno è circordanta dal pericondrio, un strato di tessuto connettivo ricco di vasi sanguigni dal quale può trarre “nutrimento”, grazie alla stimolazione del microcircolo ematico prodotta dalla magnetoterapia è più semplice per la cartilagine rigenerarsi.
A ciò si aggiunge anche l’azione miorilassante di ogni seduta, che consente alla muscolatura di acquistare progressivamente la mobilità.
In linea generale, i solenoidi per la magnetoterapia all’anca vanno posizionati in corrispondenza dell’articolazione dolente, seguendo comunque le istruzioni del macchinario in uso e, soprattutto, le indicazioni del medico curante o del terapista.
Con il macchinario che noleggiamo ai nostri clienti la Mag2000 il programma specifico che si occupa della coxartrosi è il numero 17.
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Cosa dice la scienza
In merito all’uso della magnetoterapia per l’anca, sono numerosi gli studi clinici che ne attestano la bontà e i risultati ottimali.
Fra i molteplici studi sull’argomento, citiamo quello pubblicato su PubMed a cura dello staff medico del Dipartimento di medicina fisica e di riabilitazione dell’Ospedale Herz Jesu di Vienna.