Magnetoterapia alla mano: Artrosi, Fratture e Scafoide

La magnetoterapia alla mano è una delle pratiche terapeutiche sempre più adottate nell’ambito medico.

Il suo impiego risulta performante, quanto versatile, in quanto riesce a coprire una serie di problematiche importanti, senza incorrere negli effetti collaterali e nelle controindicazioni tipiche di certi farmaci (antiinfiammatori e simili).

Molto comune è l’impiego della magnetoterapia per l’artrosi della mano, una patologia che, specie nei casi più gravi, può condizionare pesantemente la qualità della vita del paziente.

Naturalmente, fra le applicazioni possibili abbiamo anche la magnetoterapia per lo scafoide e le fratture della mano, così come per altre problematiche e/o patologie specifiche.

In questo approfondimento ci occuperemo dettagliatamente dei vari aspetti legati a tale trattamento: come funziona, quanto e come usarla.

  • Magnetoterapia alla mano: un trattamento fondamentale
  • A cosa serve e per quali problemi può essere applicata la magnetoterapia alla mano
    • Artrosi alla mano (rizoartrosi)
    • Fratture
    • Frattura dello scafoide
  • Durata media del trattamento
  • Cosa dice la scienza

Magnetoterapia alla mano: un trattamento fondamentale

Quando si parla di problemi o patologie alle mani, è subito evidente che si tratta di una situazione complicata.

Ciò sia perché le mani hanno una funzione quotidiana essenziale, sia perché la loro struttura è davvero delicata e complessa.

Di fatto, la magnetoterapia alle mani assurge come un rimedio fondamentale, sostanzialmente perché non invasivo. 

Ma soprattutto perché riesce ad intervenire in situazioni delicate, laddove i farmaci hanno un decorso più lungo e comportano tutta una serie di effetti collaterali e di controindicazioni: di fatto, non tutti i pazienti possono svolgere un protocollo farmacologico esaustivo.

E ciò vale soprattutto nel caso in cui parliamo di artrosi alla mano.

A cosa serve e per quali problemi può essere applicata la magnetoterapia alla mano

Con la magnetoterapia alla mano è possibile trattare con successo diverse patologie e disturbi, anche gravi, a patto che a consigliarla sia il medico curante o il proprio terapista: mai procedere con il fai da te.

Questo trattamento riesce a ridurre sia il dolore, che l’infiammazione alle mani, ma soprattutto va a stimolare le cellule ed il microcircolo ematico che, migliorando il loro funzionamento, riescono a rigenerare sia i tessuti, che le cartilagini. 

L’azione dei magneti si adopera, di conseguenza, anche sulla mobilità degli arti, agendo sulla rigidità articolare e sulle eventuali deformità dei campi ossei.

Ora, più nel dettaglio, vediamo come la magnetoterapia alla mano lavora in base alle principali patologie.

Artrosi alla mano (rizoartrosi)

Come precedentemente accennato, per l’artrosi della mano la magnetoterapia è uno dei trattamenti migliori in assoluto.

Infatti, questa patologia degenerativa va a “consumare” le cartilagini, ovvero le epifisi ossee che consentono all’articolazione della mano (o di altre zone del corpo) di muoversi senza sforzo o dolore.

Il processo inizia, in genere, con uno fastidio di bassa media entità dovuto all’infiammazione provocata dalla lesione cartilaginea, per poi degenerare in un vero e proprio stato doloroso, con rigidità muscolare e addirittura deformità dei campi ossei.

In alcuni casi, l’artrosi può provocare la costituzione di osteofiti, ovvero piccole formazioni ossee che si sostituiscono al tessuto cartilagineo danneggiato.

La magnetoterapia per l’artrosi della mano può essere seguita sia ad alta, che a bassa frequenza e, già dopo poche sedute, è capace di lenire il dolore e l’infiammazione, riducendo l’acidità tissutale.

Con il proseguire della terapia, viene stimolato il processo cellulare normale, che va ad agire sui condrociti della cartilagine ialina e sul riequilibrio della membrana sinoviale.

Questo punto è di fondamentale importanza, in quanto la cartilagine ha bisogno di una “spinta” per rigenerarsi, cosa che non avviene se si punta al solo stimolo ematico, condizione tipica dei farmaci per l’artrosi.

Fratture

Anche in caso di frattura alla mano, la magnetoterapia agisce in maniera ottimale.

Infatti, oltre a ridurre il dolore e il gonfiore nella zona interessata, riesce anche ad incrementare la formazione del callo osseo, riducendo l’eventuale formazione dell’edema.

Ciò è possibile perché l’effetto dei magneti va a stimolare gli osteoblasti, ovvero quelle cellule che si occupano della produzione del tessuto osseo.

Si stima che, in genere, è possibile aumentare del 50% la rapidità della formazione del callo osseo, se si impiega la magnetoterapia per una frattura alla mano.

Inoltre, e vale la pena ricordarlo, tale trattamento agisce anche a livello di mineralizzazione e di resistenza ossea, rendendo le ossa più forti e robuste: non è un caso che la magnetoterapia venga impiegata anche nelle cure per l’osteoporosi.

C’è da sottolineare che si tratta di un trattamento abbastanza lungo, in quanto la durata media di ogni seduta di magnetoterapia per le fratture della mano è di circa 7 ore. 

Di conseguenza, il consiglio migliore che possiamo dare è quello di noleggiare un apparecchio per la magneto e di eseguire le terapie a casa propria, così da ottimizzare i tempi.

Frattura dello scafoide

La magnetoterapia per lo scafoide della mano si è rivelata ottimale, anche nei pazienti con fratture multiple. 

Lo scafoide, pur essendo solo un piccolo osso, in realtà ha un ruolo assai importante nella funzionalità della mano.

In genere, la sua frattura è un problema tipico degli sportivi, più soggetti ad incidenti alla mano. Tuttavia, anche una banale caduta può provocarne la rottura.

Per la frattura dello scafoide della mano, la magnetoterapia CEMP è la più adatta, in quanto consente di velocizzare il processo di formazione del callo osseo (vedi paragrafo superiore dedicato alle fratture) e di arrivare ad una più veloce guarigione.

Naturalmente, l’azione dei magneti agisce in maniera decisiva sulla produzione di endorfine, riducendo in poche sedute il dolore associato.

Durata media del trattamento

Quanto tempo ci vuole affinché faccia effetto la magnetoterapia alla mano?

Dipende.

In linea di massima, bastano già poche sedute per riuscire ad avere meno dolore alla mano ed assistere ad una riduzione visiva del gonfiore.

La ripresa della funzionalità dell’arto è progressiva e certo non immediata, anche perché parliamo di un trattamento che agisce sul medio lungo periodo. 

C’è da considerare anche la situazione specifica del paziente, se la patologia è agli esordi – se parliamo di artrosi, ad esempio -, nonché del grado di gravità del problema. 

È scontato che curare una lesione, sia più semplice che curare una frattura scomposta.

Anche in relazione a quante ore si può fare la magnetoterapia alla mano è molto variabile, sempre per le summenzionate motivazioni. 

Ogni seduta può durare anche 6 o 9 ore, a seconda della situazione del singolo paziente, ma sarà cura del medico specialista definire sia i parametri con i quali impostare il trattamento, sia il totale e la durata di ogni sessione magnetoterapica.

Cosa dice la scienza

Un interessante studio pubblicato su PubMed, a cura del Physical Therapy and Rehabilitation Department, Rentıp Hospital di Bursa (Turchia), ha evidenziato i benefici riscontrati nei pazienti con artrosi alla mano curati con la magnetoterapia.

Infatti, il campione sottoposto al trattamento con i magneti ha avuto dei notevoli miglioramenti nella riduzione del dolore e della mobilità della mano, rispetto al campione curato con i soli esercizi fisioterapici.

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